La progettazione strutturale rappresenta una delle fasi fondamentali nella realizzazione di edifici o infrastrutture sicure, efficienti e capaci di resistere nel tempo. Questo complesso processo richiede competenze tecniche specialistiche, approfondita conoscenza delle normative vigenti e un approccio metodico volto a minimizzare il rischio di errori. Scegliere i professionisti giusti è dunque un tassello irrinunciabile per garantire la riuscita di qualsiasi progetto edilizio.
Chi sono i veri esperti della progettazione strutturale?
Per occuparsi di progettazione strutturale senza commettere errori, la normativa italiana identifica figure professionali ben precise: in primo luogo l’ingegnere strutturista, ma in alcuni casi anche l’architetto con competenze specifiche nel settore. Questi professionisti sono abilitati alla progettazione, al calcolo e alla verifica di strutture in cemento armato, acciaio, legno e muratura, sia per nuove costruzioni che per interventi su edifici esistenti.
Gli ingegneri strutturali operano applicando criteri di diligenza e perizia, concetti cardine richiesti dalla legge per assicurare la corretta esecuzione dell’opera. La diligenza implica il massimo scrupolo nello svolgimento delle attività, mentre la perizia si fonda sull’aggiornamento professionale costante e sull’esperienza maturata sul campo. Del resto, le strutture devono garantire sicurezza, affidabilità e durabilità, prerogative imprescindibili anche dal punto di vista della responsabilità civile e penale del progettista.
Competenze e strumenti indispensabili
La progettazione di una struttura non si limita alla predisposizione dei calcoli statici; coinvolge, invece, l’intero ciclo di vita dell’intervento. Gli ingegneri qualificati gestiscono le seguenti fasi:
- Studio di fattibilità, per analizzare le condizioni del sito e le esigenze del committente.
- Progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva, con modellazione avanzata e simulazioni complesse.
- Redazione dei calcoli strutturali conformi alle più aggiornate normative tecniche (NTC, Eurocodici).
- Stesura della relazione tecnica che accompagna il deposito del progetto presso gli enti competenti.
- Direzione lavori strutturali, ovvero controllo in cantiere e verifica che l’esecuzione avvenga “a regola d’arte”.
Il ricorso a software di modellazione BIM e analisi agli elementi finiti (FEM) permette ai migliori studi di gestire anche le strutture più complesse con estrema precisione, nonché di ottimizzare integrando le esigenze architettoniche e impiantistiche.
Chi non dovrebbe occuparsene e perché?
Numerose controversie nel settore edile nascono proprio da errori di progettazione compiuti da personale non qualificato o da tecnici che non possiedono esperienza sufficiente. La tentazione di affidare tutte le pratiche a un solo intermediario, magari non specializzato, può determinare danni gravissimi in termini di sovradimensionamento (con aumento dei costi), errori costruttivi, cedimenti strutturali e contestazioni legali.
Il “tecnico tuttofare” risulta una figura da evitare: le competenze generiche non sono sufficienti per affrontare la complessità e la specificità richieste dalla progettazione strutturale. Anche tra gli architetti – sebbene alcuni siano in grado di offrire prestazioni affidabili – la specializzazione è d’obbligo, soprattutto laddove si intendano affrontare progetti di medie o grandi dimensioni o interventi in zona sismica.
Responsabilità e normative: cosa dice la legge
In Italia, la responsabilità in caso di errore di progettazione ricade interamente sul progettista (ingegnere o architetto) che abbia sottoscritto gli elaborati tecnici. L’ordinamento impone che il professionista agisca sempre con diligenza e perizia, secondo i migliori standard della professione. Un errore progettuale può avere ricadute sia dal punto di vista civile (responsabilità verso il committente), sia penale (nel caso di lesioni, crolli, danni a cose o persone).
Le norme tecniche per le costruzioni (NTC 2018 e successivi aggiornamenti) e gli Eurocodici europei fissano i criteri minimi di sicurezza, resistenza e durabilità che ogni progetto strutturale deve rispettare. Il rispetto di queste normative, insieme al buon senso progettuale, rappresenta il miglior antidoto contro errori e inadempienze, in quanto fornisce procedure standardizzate per il calcolo dei carichi, l’analisi degli effetti delle azioni sismiche e la scelta dei materiali più idonei.
I passi per affidarsi al professionista giusto
- Verificare che l’ingegnere o architetto sia iscritto all’albo professionale e abbia maturato esperienza in progettazione strutturale.
- Controllare le referenze e i lavori già svolti, ponendo attenzione a progetti simili per dimensione e complessità rispetto a quello che si intende realizzare.
- Richiedere sempre una consulenza preliminare per valutare la qualità dell’approccio tecnico e la trasparenza nell’esposizione delle scelte progettuali.
- Pretendere un rapporto dettagliato dei costi preventivati, delle tempistiche e delle possibili criticità riscontrate in fase di studio.
Affidarsi a una rete multidisciplinare (strutturisti, architetti, impiantisti, direttori dei lavori) permette di ridurre al minimo i rischi e di affrontare ogni imprevisto con la giusta competenza tecnica ed esperienza.
In conclusione, solo figure professionali adeguatamente formate possono garantire una progettazione strutturale sicura e priva di errori significativi. Privilegiando l’ingegnere strutturista o l’architetto specializzato e scegliendo studi dotati di strumenti e metodi avanzati, si rende il progetto non solo conforme alla legge ma anche all’altezza delle aspettative in termini di qualità, tempestività e sostenibilità economica.