Architetto paesaggista: ecco cosa fa davvero e perché il suo ruolo sta cambiando i nostri spazi verdi

La figura dell’architetto paesaggista sta assumendo un ruolo sempre più centrale nella configurazione e nella trasformazione degli spazi verdi contemporanei. A differenza di quanto si possa pensare, questa professione non si limita a progettare giardini o decorare parchi pubblici, ma si confronta quotidianamente con la complessità delle esigenze urbane, ambientali e sociali. L’obiettivo fondamentale è bilanciare la valorizzazione estetica con la tutela ambientale, ponendo al centro il benessere delle persone e la salvaguardia dell’ecosistema.

Le competenze chiave e le aree di intervento

L’architetto paesaggista opera all’incrocio tra scienza, arte e tecnica, fondendo conoscenze di architettura del paesaggio, ecologia, pianificazione urbana e gestione ambientale. Il suo lavoro si distribuisce su cinque macro-aree:

  • Progettazione: Definisce soluzioni innovative, funzionali e sostenibili per la trasformazione di spazi aperti, quali parchi, giardini, aree urbane e siti naturali .
  • Gestione: Coordina l’esecuzione dei lavori, il monitoraggio delle opere e la manutenzione degli spazi verdi affinché si mantengano nel tempo le qualità ambientali e funzionali previste.
  • Pianificazione: Predispone piani strategici per lo sviluppo e la riqualificazione di territori, tenendo conto delle esigenze di crescita urbana e di resilienza ambientale .
  • Scienza: Integra nelle valutazioni la conoscenza di processi naturali, specie vegetali, suoli e idrologia, valutando l’impatto ambientale degli interventi .
  • Disegno urbano: Collabora alla definizione del tessuto urbano, progettando spazi pubblici e privati che contribuiscano alla qualità di vita dei cittadini.

L’architetto paesaggista analizza la volontà del committente, sia privato che pubblico, e si occupa di studiare le caratteristiche del luogo interagendo spesso con altri professionisti come ingegneri civili, urbanisti e agronomi. Partecipa alla valutazione ambientale strategica (VAS) e alla valutazione di impatto ambientale (VIA), seleziona i materiali più adatti e le tecnologie più sostenibili, preferibilmente basate su fonti di energia rinnovabile .

Dalla progettazione alla realizzazione

Il processo di lavoro di un architetto paesaggista inizia con sopralluoghi e studi territoriali per comprendere la morfologia del sito, le sue potenzialità e criticità. In questa fase preliminare, vengono valutati:

  • Le caratteristiche territoriali e climatiche
  • La biodiversità presente e le possibilità di incremento
  • L’accessibilità e la fruibilità per tutte le categorie di utenti
  • Le normative ambientali locali e nazionali

Successivamente, si passa alla progettazione vera e propria utilizzando software specifici per visualizzare e simulare gli interventi futuri. Ogni decisione progettuale viene valutata in termini di sostenibilità economica, sociale ed ecologica. L’architetto paesaggista si occupa anche della stima dei costi, della redazione dei contratti e della gestione delle pratiche amministrative .

Durante l’esecuzione dell’opera, supervisiona i lavori assicurandosi che siano rispettati gli standard qualitativi e che le soluzioni adottate restituiscano i benefici previsti sia dal punto di vista estetico che funzionale . Non meno importante è il ruolo nella manutenzione successiva e nell’aggiornamento degli spazi, un’attività indispensabile per garantire che parchi e giardini conservino nel tempo la loro capacità di ospitare biodiversità e cittadinanza.

Le nuove sfide e i cambiamenti del ruolo

Negli ultimi anni, la professione di architetto paesaggista ha subito una profonda trasformazione motivata principalmente da tre fattori:

  • L’urbanizzazione crescente e la conseguente riduzione di superfici verdi disponibili
  • L’esigenza di rispondere ai cambiamenti climatici attraverso progetti resilienti alle alluvioni, alle ondate di calore e agli eventi meteorologici estremi
  • La crescente consapevolezza sociale sull’importanza del verde urbano come presidio di salute, socialità e inclusione

Il paesaggista oggi è chiamato a progettare non più solo “bellezza”, ma soprattutto ecologia, sostenibilità e multifunzionalità degli spazi aperti. Si ridefinisce quindi come un vero e proprio stratega ambientale capace di integrare risorse naturali, infrastrutture verdi e reti ecologiche all’interno del tessuto urbano esistente . Questa nuova visione implica la progettazione di parchi urbani multifunzionali, tetti e facciate verdi, aree di mitigazione dell’inquinamento, corridoi ecologici e spazi per la biodiversità anche in contesti densamente antropizzati.

La componente sociale e partecipativa

Non va sottovalutato il rinnovato coinvolgimento delle comunità locali nei processi di pianificazione e progettazione. Il paesaggista moderno ricerca e analizza le opinioni di cittadini, associazioni e stakeholder, adottando metodologie partecipative che valorizzino il contributo collettivo alla definizione degli spazi pubblici . Questi processi rafforzano il senso di appartenenza, promuovono forme di gestione condivisa e rendono gli interventi più duraturi nel tempo.

Il futuro degli spazi verdi: visione integrata e interdisciplinarità

L’orizzonte professionale dell’architetto paesaggista è sempre più orientato verso la multidisciplinarità e la collaborazione con altre figure dell’ambiente costruito. Lavorando fianco a fianco con urbanisti, ingegneri, sociologi e agronomi, contribuisce a ridefinire le città come ecosistemi resilienti, in cui la componente verde non è solo estetica ma svolge funzioni ambientali, sociali ed economiche cruciali.

I progetti di rigenerazione urbana, di verde verticale e orizzontale, di infrastrutture blu-verdi e di resilienza climatica sono ormai parte integrante delle strategie di pianificazione di molte amministrazioni pubbliche. Il paesaggista ridefinisce il senso dello spazio pubblico, promuovendo la diffusione di orti urbani comunitari, biodiversità urbana e percorsi pedonali verdi, migliorando contemporaneamente la salute delle persone e la qualità degli ecosistemi metropolitani.

In conclusione, il ruolo dell’architetto paesaggista rappresenta oggi una delle risposte più innovative alle sfide della contemporaneità, in grado di mediare tra le esigenze di sviluppo urbano, tutela ambientale e coesione sociale. La crescente richiesta di competenze trasversali e la spinta verso la sostenibilità fanno di questa professione un pilastro fondamentale per la progettazione delle città del futuro.

Lascia un commento