Per determinare il valore reale di una tabaccheria in Italia, gli esperti utilizzano un metodo consolidato che tiene conto di molteplici variabili, integrando dati economici tangibili con fattori oggettivi e soggettivi. Questa valutazione si è evoluta negli anni per offrire una stima affidabile sia al venditore che all’acquirente, considerata l’importanza strategica di queste attività nell’economia locale e la rigidità dei regolamenti legati ai Monopoli di Stato.
Il cuore della valutazione: la regola degli aggi
L’elemento centrale nella determinazione del valore di una tabaccheria è rappresentato dagli aggi, cioè i guadagni netti derivanti dalle vendite di prodotti sottoposti a monopolio di Stato (tabacchi, valori bollati, giochi, lotterie) e dagli altri servizi offerti (pagamenti elettronici, ricariche telefoniche, bollettini, scommesse sportive). Gli aggi sono l’indicatore più chiaro della redditività effettiva dell’attività, poiché rappresentano il margine reale incassato, distinto dal semplice fatturato lordo. La regola empirica più diffusa prevede di moltiplicare il totale annuo degli aggi per un coefficiente compreso tra 2 e 3, a seconda di vari fattori qualitativi e quantitativi. Il risultato fornisce la base di partenza per la stima economica complessiva dell’impresa commerciale.
- Aggi annuali x 2: valore di mercato prudente, tipico di attività meno dinamiche o con rischi elevati.
- Aggi annuali x 2,5-3: valore di mercato più elevato, riservato a casi di localizzazione strategica, forte clientela fidelizzata, dati oggettivi superiori alla media.
Per esempio, se una tabaccheria genera aggi lordi per 80.000 euro l’anno, il suo valore sarà in media compreso tra 160.000 e 240.000 euro.
I fattori oggettivi: sede, lavoro, spese e struttura
Oltre al criterio degli aggi, l’analisi oggettiva rappresenta una componente cruciale. Gli esperti esaminano:
- La posizione: una tabaccheria ben visibile, vicina a scuole, uffici, zone trafficate o stazioni, acquisisce valore grazie ai maggiori flussi di clientela.
- Forza lavoro: il numero di addetti necessari per la gestione, la presenza di personale formato e la possibilità di turnazione sono fattori valutati attentamente.
- Spese fisse vive: canone di locazione, utenze, manutenzione, assicurazioni, che incidono sui margini netti e sulla sostenibilità economica dell’attività.
- Caratteristiche fisiche: superficie dei locali, stato degli arredi, presenza di dehors o magazzino, modernità delle attrezzature (es. sistemi informatici, allarmi) e accessibilità per la clientela.
Questi elementi concorrono a innalzare o ridurre il coefficiente moltiplicatore degli aggi e vengono documentati tramite analisi di mercato locale e verifica catastale dei locali commerciali.
L’importanza dei fattori soggettivi e della gestione
Una parte della valutazione include anche fattori soggettivi, che incidono soprattutto sul potenziale futuro dell’attività:
- Capacità relazionali e gestionali del titolare: conoscenza della clientela, esperienza nella vendita, abilità nell’offerta di servizi accessori e nella gestione della burocrazia del monopolio.
- Competenze specifiche: eventuali abilità nel diversificare i prodotti (edicola, servizi finanziari, vendita gadget, ecc.), conoscenza delle tendenze di mercato e capacità di digitalizzazione dei processi (pagamenti digitali, social media, ecc.).
- Inclinazioni personali: grado di motivazione, continuità nell’orario di apertura, propensione al rischio e desiderio di innovazione.
Questi aspetti spesso sfuggono ai tradizionali indicatori finanziari ma pesano in modo rilevante per la continuità e il successo dell’attività nel medio-lungo periodo.
Altri parametri economici: corrispettivi, magazzino e costi accessori
Oltre agli aggi, si valutano anche:
- Corrispettivi: ossia gli incassi da merce diversa rispetto ai prodotti da monopolio, come gadget, articoli da regalo, giochi, accessori, alimenti confezionati, gadgets.
- Valore delle giacenze: il magazzino presente al momento della vendita (scorte di sigarette, gratta e vinci, valori bollati e altra merce) viene stimato a parte e aggiunto al prezzo di cessione.
- Costi burocratici e tecnici connessi al trasferimento della licenza: spese notarili, tasse di concessione governativa, iscrizione a corsi obbligatori (ad esempio il corso della Federazione Italiana Tabaccai), eventuali assicurazioni fidejussorie necessarie per l’esercizio delle attività.
È fondamentale che nel computo siano esclusi gli importi relativi all’IVA, così come avviene in tutte le valutazioni di attività economiche in Italia.
Stima definitiva: una sintesi accurata di dati e competenza
Il valore finale della tabaccheria non può essere considerato il semplice risultato matematico di una formula; al contrario, l’esperto integra i dati contabili con un vero e proprio check-up aziendale, valutando anche la reputazione dell’esercizio, la presenza di rapporti con clientele consolidate e l’eventuale potenziale di sviluppo in base ai mutamenti demografici o urbanistici dei dintorni.
È prassi ormai consolidata peritali affidarsi perizie dettagliate che includono anche una due diligence documentale, la verifica delle concessioni del Monopolio di Stato e il controllo dell’eventuale presenza di debiti o contenziosi pendenti. Fondamentale è anche l’aver chiaro il contesto competitivo di zona (presenza di altre tabaccherie o esercizi concorrenti, mutamenti nelle abitudini di consumo, evoluzione della normativa). In molti casi, a queste analisi viene affiancato il confronto diretto con i prezzi di mercato realizzati in transazioni recenti, per evitare valutazioni slegate dalla realtà locale.
Va infine ricordato che il trasferimento della licenza di una tabaccheria avviene sempre sotto la supervisione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, secondo una procedura regolamentata e soggetta ad approvazione. Questo rende il valore intrinseco della licenza uno degli asset cruciali per la valorizzazione dell’attività, distinguendola dalle normali aziende commerciali e rendendola soggetta a fluttuazioni meno marcate rispetto ad altre tipologie di impresa commerciale.
In sintesi, la valutazione professionale di una tabaccheria si basa su una metodologia rigorosa e consolidata nel tempo: parte dagli aggi, si armonizza con l’analisi di tutti i parametri economici, oggettivi e soggettivi, e raggiunge una stima definitiva solo dopo un’approfondita verifica tecnico-amministrativa. Un metodo che garantisce equità, trasparenza e difesa del valore effettivo di una realtà radicata e regolamentata nel tessuto socio-economico italiano.