Nel mondo degli investimenti, esiste un errore ricorrente che coinvolge molti aspiranti trader e investitori alle prime armi: ignorare i momenti migliori per operare. Questo fraintendimento può costare caro, perché non tutti gli orari della giornata sono uguali sui mercati finanziari. Capire quali sono le fasce orarie più efficaci costituisce una competenza essenziale per chiunque desideri ottenere risultati positivi e ridurre i rischi nel trading. Gli orari di attività variano sensibilmente non solo in base alla tipologia di mercato (azioni, Forex), ma anche in funzione della strategia adottata. Analizziamo quindi l’errore più comune e mettiamo in luce i momenti davvero propizi per investire.
Gli errori più comuni tra i trader alle prime armi
Il principale sbaglio che molti commettono consiste nel operare in orari casuali, senza considerare i volumi di scambio e la volatilità che caratterizzano specifiche fasce orarie. Agire in modo improvvisato porta spesso a:
- Entrare a mercato quando la liquidità è bassa, aumentando i costi dovuti allo spread tra prezzo di acquisto e vendita;
- Farsi sorprendere da movimenti improvvisi legati a notizie diffuse durante aperture o chiusure di Borsa, che aumentano il rischio di perdite;
- Restare bloccati in posizioni che non evolvono per ore, magari durante la cosiddetta “pausa pranzo” del mercato, con pochi spunti e opportunità;
- Dedicare tempo all’operatività nei giorni e negli orari meno produttivi, illudendosi che il mercato sia sempre ugualmente favorevole a ogni istante.
Questo errore nasce spesso dalla convinzione errata che la costanza temporale sia sinonimo di disciplina, mentre la vera disciplina consiste nel saper attendere i momenti statisticamente più redditizi per agire.
Quando il mercato “parla”: le fasce orarie chiave per investire
I mercati hanno ritmi precisi, dettati da abitudini, fusi orari e sovrapposizioni tra le principali piazze mondiali. Per esemplificare, il mercato azionario statunitense – quello più seguito dai trader italiani – segue questi scaglioni:
- Apertura (15:30-16:30, ora italiana): è il momento di massima vitalità, quando tutte le informazioni accumulate fuori orario vengono assorbite; i prezzi possono oscillare bruscamente per effetto delle notizie notturne o di early trading.
- Metà giornata (18:00-20:00): calano i volumi, il mercato si stabilizza e si assiste a movimenti relativamente più prevedibili. In questa fascia, la “pausa pranzo” di Wall Street riduce il numero di operatori attivi, ideale per chi preferisce volatilità limitata e cerca pattern di breve periodo.
- Chiusura (21:00-22:00): nelle ultime battute, i grandi player regolano posizioni e reagiscono alle breaking news serali. Anche qui può esplodere la volatilità, spesso superiore al resto della sessione, ma con rischi elevati per chi non è preparato.
Per quanto riguarda il mercato Forex, i ritmi sono dettati dalla sovrapposizione delle sessioni. I professionisti sfruttano soprattutto:
- Sovrapposizione Londra-New York (14:00-18:00 italiane ca.): è il periodo con la maggiore liquidità e volatilità, ideale per trovare occasioni sulle coppie più importanti;
- Sydney-Tokyo (2:00-4:00 italiane): meno movimentato, ma comunque interessante, specie per i trader che prediligono coppie asiatiche come EUR/JPY;
- Sessione di apertura e chiusura di Londra: altri orari nevralgici per chi opera sullo spread o sfrutta notizie economiche europee di rilievo.
Strategie vincenti: come scegliere l’orario in base alla propria operatività
La selezione dell’orario migliore dipende non solo dal mercato scelto, ma soprattutto dalla strategia adottata:
1. Trading Intraday
Per chi pratica day trading, i momenti ideali sono la prima ora dopo l’apertura e l’ultima ora prima della chiusura della Borsa di riferimento. In corrispondenza di queste finestre temporali, la volatilità cresce offrendo agli operatori maggiori opportunità di speculazione. Un esempio tipico riguarda il mercato americano: le forti reazioni agli eventi macroeconomici o trimestrali generano spesso movimenti ampi e rapidi, consentendo di sfruttare trend anche sulla breve distanza.
2. Trading Multiday o Swing Trading
Chi preferisce mantenere le posizioni aperte per più giorni deve invece prestare attenzione ai cambi di sessione. In particolare, il passaggio tra le chiusure e le aperture dei principali mercati (Asia, Europa, USA) può innescare gap e movimenti direzionali prolungati. Adeguarsi al calendario macroeconomico e alle finestre di annuncio dei dati risulta quindi fondamentale.
3. Trading sul Forex
Nel Forex, il mercato è virtualmente aperto 24h su 24 dal lunedì al venerdì, ma la liquidità e la volatilità non sono costanti. Le occasioni migliori emergono quasi sempre quando si sovrappongono le sessioni di Londra e New York. Alcuni trader professionisti concentrano qui la loro operatività, tagliando la presenza nei periodi “di pausa” come tardo pomeriggio o tarda notte. Le coppie valutarie rispondono infatti molto di più in queste fasce, soprattutto quelle legate al dollaro e all’euro.
Come evitare l’errore e massimizzare i risultati
Operare in modo efficace significa pianificare la propria attività, scegliendo con consapevolezza gli orari in base ai propri obiettivi e al tipo di mercato scelto. Per ridurre al minimo il rischio legato a livelli di liquidità troppo bassi, ecco alcune regole pratiche:
- Puntare alle prime e ultime ore delle sessioni principali: apertura e chiusura sono i momenti più densi di opportunità ma anche di rischio. Chi dispone di poca esperienza dovrebbe iniziare con volumi ridotti.
- Monitorare sempre il calendario economico: l’arrivo di dati macroeconomici o trimestrali può stravolgere le condizioni del mercato. Sapere quando attendersi questi eventi è decisivo.
- Evitare l’operatività nelle ore centrali della giornata se si cercano forti trend: il mercato spesso si assopisce, riducendo le potenzialità di profitto.
- Non confondere la “presenza” con l’efficienza: stare più ore davanti al monitor non garantisce migliori risultati. L’obiettivo è essere attivi quando il mercato offre le migliori condizioni.
- Scegliere i giorni giusti: ad esempio, statisticamente il martedì è uno dei giorni più redditizi sui mercati azionari americani mentre il lunedì può mostrare bassi volumi e incerti direzionali.
In conclusione, per evitare il classico errore di investire negli orari sbagliati, occorre comprendere le peculiarità di ciascun mercato e costruire una routine attorno alle fasce orarie di maggiore attività e volatilità. Chi riesce in questo si mette nella posizione ottimale per cogliere le migliori opportunità, riducendo l’esposizione a inutili rischi dettati dal caso. Pianificazione, conoscenza e flessibilità sono i veri alleati del trader di successo, più della semplice costanza numerica nell’operare.